Fonti di finanziamento e bonus per i centri estivi
Fonti di finanziamento e linee guida per la progettazione e l’attivazione dei “Centri Estivi” durante l’emergenza Covid-19
PREMESSA
In considerazione del permanere della situazione emergenziale derivante dal contagio da COVID-19, il c.d. Decreto Rilancio è intervenuto, da un lato, confermando la possibilità di attivare centri estivi per bambini e adolescenti, e, dall’altro, introducendo fonti di finanziamento ai Comuni per la contribuzione alle spese di detti centri e strumenti di sostegno alle famiglie per la fruizione degli stessi.
Scopo del presente documento è quello di fornire un quadro di sintesi sui seguenti temi:
A) somme che verranno trasferite dallo Stato ai Comuni per la contribuzione alle spese degli Enti Gestori dei Centri Estivi
- B) bonus baby-sitting utilizzabili dalle famiglie per sostenere la spesa dei Centri Estivi
- C) sintesi della procedura per l’attivazione concreta dei Centri Estivi
A) Somme che verranno trasferite dallo Stato ai Comuni per la contribuzione alle spese degli Enti Gestori dei Centri Estivi
L’articolo 105 del Decreto Rilancio ha messo a disposizione per l’anno 2020 150 milioni di euro da erogare ai Comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi (diurni), dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per le bambine e i bambini di età compresa tra 3 e 14 anni.
Detto stanziamento di 150 milioni di euro è anche rivolto a contrastare la “povertà educativa”, mediante il finanziamento di progettualità miranti a far recuperare ai bambini e agli adolescenti quei contenuti dell’offerta educativa e culturale scolastica venuti meno a causa della forzata sospensione delle lezioni in presenza a scuola.
I 150 milioni di euro sono stati così suddivisi:
- 135 milioni di euro per l’attivazione/potenziamento di centri estivi e servizi socio-educativi;
15 milioni di euro per il finanziamento dei progetti volti a contrastare la “povertà educativa”.
Al fine di poter ottenere in tempi stretti la liquidità “promessa” dal Governo, i Comuni dovevano inviare entro le h. 24.00 del 9 giugno 2020 apposita scheda di rilevazione, attestante la volontà del singolo Comune di attivare i predetti “centri estivi”.
Dette risorse provenienti dallo Stato centrale e trasmesse ai Comuni richiedenti dovranno quindi essere utilizzate per il sostegno e l’abbattimento delle spese dei centri estivi che verranno attivati.
Oltre a ciò, è ipotizzabile che alcuni Comuni possano mettere a disposizione dei promotori (Enti Gestori) dei Centri Estivi sul territorio ulteriori risorse del proprio “bilancio” (ad es., mettendo a disposizione quelle risorse che, annualmente, venivano erogate dai Comuni alle Parrocchie per il consueto C.R.E.-G.R.E.S.T. nel periodo estivo.)
B) Bonus baby-sitting utilizzabili dalle famiglie per sostenere la spesa dei Centi Estivi
Oltre alle risorse dello Stato trasferite ai Comuni per sostenere le spese di tali iniziative, il Decreto Rilancio ha anche previsto la possibilità per le famiglie di usufruire del c.d. bonus baby-sitting per l’iscrizione ai centri estivi e ai servizi integrativi per l’infanzia.
L’obiettivo è dunque quello di favorire la frequentazione dei centri estivi, sgravando dal relativo costo le famiglie maggiormente bisognose o aventi particolari necessità (ad es., nel caso in cui entrambi i genitori devono recarsi al lavoro).
L’importo del bonus baby-sitting previsto dalla normativa ammonta a:
- € 1.200 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato, co.co.co, professionisti iscritti alla gestione separata o a casse private e agli autonomi AGO;
- € 2.000 euro per i dipendenti pubblici dei settori sanità, sicurezza e ordine pubblico.
Coloro che hanno già fruito nei mesi precedenti in tutto o in parte del bonus baby-sitting di 600 euro potranno presentare una nuova domanda per l’importo residuo, ovvero fino al raggiungimento dei 1.200 euro (o 2.000 euro).
Madone, 10 giugno 2020